Storia sentimentale dell'astronomia
razionale nei suoi argomenti.
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tra il 1890 e il 1909, elenca 521 titoli e avverte che il censimento è incompleto. Altri 51 volumi furono individuati già nei dieci anni intercorsi la
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distingue solo diverse gradazioni di luminosità: attivate da un fotopigmento, la melanopsina, modificano l’apertura della pupilla nei passaggi tra luce e
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maniacale. Privo com’era di amici e distrazioni, a scuola se la cavava bene. Persino nei giochi manifestava il suo impegno. Costruire meridiane, modelli
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del quadrato delle distanze in un articolo scientifico di 9 pagine. Nel 1686 l’intero lavoro verrà sistemato nei tre volumi deiPhilosophiae naturalis
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Newton arrivò al telescopio a specchio dopo la scoperta che la luce bianca risulta da una mescolanza di colori diversamente rifratti nei prismi (e
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complessi nei calcoli e nelle osservazioni. Il terzo metodo era concettualmente molto semplice ma poneva notevoli difficoltà osservative per gli strumenti
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A dimostrare che, pur essendo grande, la velocità della luce non è infinita, aveva provato Galileo Galilei. L’esperimento, riferito nei Saggi dell
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realizzato a Greenwich – si legge nei testi di storia dell’astronomia – quasi un secolo dopo, nel 1871, dall’astronomo reale Sir George Airy. In
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chilometro più a Sud, al confine tra Torino e Moncalieri. Il modesto monumento, rovinato da sparatorie di cecchini nei giorni della Liberazione, ricorda
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suo miglio, la sua lega, il suo moggio, e tanta confusione si ritorceva contro il popolo. Per il potere feudale imporre le proprie unità di misura nei
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secondi d’arco, ma non nei tempi e modi previsti. Osservazioni successive fatte a Greenwich nel 1728 con un settore zenitale di alta precisione
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intimo, sua moglie Nicole Reine Lepaute, donna attraente e interessata alla scienza oltre che agli scienziati. Per trent’anni la donna lo aiutò nei
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Nei periodi più fecondi giunse a pubblicare un lavoro matematico al mese. Talvolta la musica lo aiutava. Un giorno, mentre sentiva messa nella chiesa
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’astronomia spaziale in quanto luoghi di osservazione privilegiati. Parecchi satelliti astronomici sono stati inviati nei “punti di Lagrange” e lì andrà
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si fa inviare dal direttore, l’astronomo reale George Biddell Airy) e altre anteriori alla scoperta del pianeta, perché frugando nei registri degli
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Esperia, poi individuò l’origine degli sciami di meteore nei detriti che le comete disperdono nello spazio, eseguì undicimila misure di stelle doppie
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un passo oltre. Collocò termometri nei vari colori e anche uno al di là del rosso, dove non si vedeva luce. Il termometro salì. Dunque c’era una
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serie di righe oscure nei colori nei quali la radiazione è stata assorbita. Le stesse righe appaiono invece luminose se le sostanze si trovano ad
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, ultravioletti e X. Con sorpresa, nella seconda metà del Novecento gli astrofisici hanno trovato molecole piuttosto complesse nei gelidi spazi
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centinaio di stelle nei dintorni del Sole. Molto vaghe rimanevano le idee sulla collocazione delle stelle più deboli, delle nebulose, degli ammassi
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fotoelettrico e relatività speciale), aveva fatto carriera e si isolava sempre più nei suoi studi.
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Quelli erano anche gli anni nei quali Marie Curie esplorava il fenomeno della radioattività, scoperto da Becquerel nel 1896. Ne era venuto fuori un
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specchiava nei pozzi. Cioè non proiettava ombre, e dunque stava allo zenit. Non era così ad Alessandria: al solstizio estivo le ombre erano corte ma
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Nei primi decenni del Novecento la cosmologia faceva passi da gigante ma il pubblico, e anche la maggior parte degli astronomi, si appassionava a
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All’Osservatorio di Flagstaff gli arrise la fortuna degli esordienti. Tra i 45 milioni di puntini luminosi che esaminò nei primi sei mesi di lavoro
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irradiato nel primo acceleratore di particelle, costruito appunto da Lawrence: nei suoi nuclei si erano infilati neutroni di contrabbando. Proprio come
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nei programmi di studio. Lo affascinava una domanda. Come muoiono le stelle?
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due risonanze nascoste nei nuclei atomici non saremmo qui.
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livello ben inferiore, ma era anche pieno di sé, un dandy sprezzante, noioso in aula e brillante nei salotti, le donne lo adoravano senza essere
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compiute nei decenni successivi, neppure un cenno agli studi sui buchi neri. Chandra, anziché felice, ne fu amareggiato. Morirà per un attacco cardiaco il
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, sposò una ricca signora e la convinse a finanziare gli Osservatori di Monte Wilson e Palomar nei periodi di magra, salvo poi divorziare nel 1941. Fu
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, perfettamente invisibile ma ben evidente nei suoi effetti gravitazionali. Analizzò l’ammasso di galassie della Chioma di Berenice e trovò che poteva rimanere
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sensibilità dell’astronomia ottica nei 400 anni trascorsi dal telescopio di Galileo a oggi.
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accettata dalla maggioranza dei cosmologi anche perché essa giustifica la teoria dell’inflazione nei primi istanti dell’universo.
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nel 1972, “Pioneer 10” tra due milioni di anni arriverà nei dintorni della stella Aldebaran. La sua gemella “Pioneer 11” è diretta verso una stella
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Per i raggi gamma il primo satellite fu l’americano SAS-2, lanciato nel 1972. Tre anni dopo andò in orbita l’europeo Cos-B. Mappe del cielo nei raggi
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una spiegazione del meccanismo che accelera le particelle. Nel 2011 l’ha confermata l’osservazione di raggi gamma nei resti di una supernova.
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nei primi tempi le donne astronomo sono ancora, più che professioniste della scienza del cielo, sorelle volenterose, mogli devote, e magari gradevoli
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-1061), osservatori iracheni, cinesi e giapponesi. L’unica traccia che se ne ha in Europa è nei documenti dell’abbazia benedettina di San Gallo, nell
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Punto di partenza di Patapievici è la goffaggine dei disegni che, nei secoli, hanno cercato di visualizzare l’universo dantesco, da quello di
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quanto forniva un previsione del moto dei pianeti equivalente a quella del sistema geocentrico tramandato da Tolomeo ma più semplice nei calcoli
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vera concordia globale si ha soltanto nei giorni che non esistono, come avvenne dal 4 al 15 ottobre 1582.
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L’eredità di Tycho, accumulata in 38 anni di scrupolose osservazioni, si può contemplare nei quindici volumi raccolti e pubblicati a Copenaghen dal
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Le note aggiunte da Keplero nei suoi ultimi anni di vita tengono conto delle osservazioni telescopiche. La cosa interessante è che – al pari di
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Galileo e anche lui aveva provato a disegnarla. Ma nei suoi schizzi (il più antico è del 26 luglio 1609 e il cannocchiale ingrandiva sei volte) non c’è
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di due centimetri. Nei prossimi anni gli astronomi disporranno di telescopi con aperture di 30-40 metri. Fino al 1609 l’uomo aveva potuto contare
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si scompone nei suoi colori, orlando le immagini con un arcobaleno sottile ma fastidioso.
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venti giorni dopo. Siamo nei primi mesi del 1609, l’anno della rivoluzione telescopica. Altri oroscopi con la firma di Galileo riguardano Cosimo II de
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nei libri di storia dell’astronomia si legge che questa prova venne solo con la scoperta dell’aberrazione della luce compiuta da James Bradley nel 1728
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